Separati, Italia condannata
Enlaces:
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Texto traducido por google
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/Separati_italia_condannata.aspxLas autoridades italianas no han adoptado todas las medidas necesarias para garantizar un padre el derecho a ver a su hija después de la separación. Por más de siete años Sergio Lombardo no pudo reunirse regularmente hija. Es por eso que el Tribunal Europeo de Derechos Humanos ha condenado a Italia por violación del derecho al respeto de los lazos familiares.
"Finalmente, los tribunales intervenir en favor de los padres separados. - Dijo Ernesto Emanuele, presidente de familias separadas cristiana -. Sé situaciones tan dramática espera desde hace años para una intervención decidida por el tribunal " Desde el año 2003, Sergio Lombardo continúa una batalla legal que se conceda la oportunidad de expresar su hija de su afecto paternal. Pero a pesar de varios llamamientos en los tribunales y algunas sentencias a su favor, el hombre nunca ha podido reunirse con regularidad con su hija y de establecer una relación estable.
En su apelación, el acusado Lombardo tiene esta situación a la falta de diligencia, cuidado e imparcialidad de las autoridades nacionales competentes, los tribunales y los servicios sociales. En particular, sostuvo que no han tomado todas las medidas necesarias para respetar el equilibrio entre los diferentes intereses en juego, sólo salvaguardar el interés de la madre, que siempre se ha opuesto a que su hija mantenía una relación con la padre.
Ayer, condenando a Italia, el Tribunal de Estrasburgo, falló a favor del hombre. En primer lugar, el Tribunal observa que el Estado está obligado a poner en marcha medidas para responder rápidamente, ya que el paso del tiempo puede tener consecuencias irremediables en la relación entre el niño y el progenitor que no vive con él. En este caso, la Corte sostuvo que los tribunales entre 2003 y 2011 se limitaron principalmente a observar la no ejecución de sus sentencias y que no han tomado las medidas necesarias para garantizar el derecho del padre a ver a su hija. En particular, el tribunal destacó que "los tribunales han mantenido por debajo de lo que razonablemente se puede esperar de ellos, delegando la gestión de las reuniones a los servicios sociales". También se señaló que "el procedimiento seguido por los tribunales ha dado lugar a la ruptura del vínculo entre padre e hija. "Estos casos son muchos y es el momento de llevarlos a cabo. - Incluye el presidente de las familias cristianas separadas - que había informes o historias, por favor póngase en contacto con nuestra asociación por escrito a emanuele.024 @ gmail.com »
TEXTO ORIGINAL
Le autorità italiane non hanno attuato tutte le misure necessarie per assicurare a un padre il diritto di vedere la figlia dopo la separazione. Per oltre sette anni Sergio Lombardo non ha potuto incontrare regolarmente figlia. Ecco perché la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per violazione del diritto al rispetto dei legami familiari.
«Finalmente i giudici intervengono in favore dei padri separati. – ha osservato Ernesto Emanuele, presidente dell’Associazione famiglie separate cristiane – Conosco situazioni altrettanto drammatiche che attendono da anni un intervento decisivo da parte dell’autorità giudiziaria». Dal 2003 Sergio Lombardo porta avanti una battaglia giudiziaria per vedersi riconoscere la possibilità di manifestare alla figlia il suo affetto paterno. Ma nonostante vari ricorsi in tribunale e alcune sentenze in suo favore, l’uomo non è mai riuscito a incontrare con regolarità la figlia e a stabilire con lei una relazione stabile.
Nel suo ricorso, Lombardo ha imputato questa situazione alla mancanza di diligenza, attenzione e imparzialità delle autorità nazionali competenti, tribunali e servizi sociali. In particolare, ha sostenuto che questi non hanno adottato tutte le misure necessarie per il rispetto del giusto equilibrio tra i diversi interessi in gioco, salvaguardando solo l’interesse della madre, che si è sempre opposta al fatto che la figlia mantenesse un legame con il padre.
Ieri, condannando l’Italia, la Corte di Strasburgo, ha dato ragione all’uomo. Innanzitutto la Corte sottolinea che lo Stato è tenuto a mettere in opera le misure più adeguate in modo rapido, perché il passare del tempo può avere conseguenze irrimediabili sulla relazione tra il minore e il genitore che non vive con lui. Nel caso specifico la Corte ha rilevato che i tribunali tra il 2003 e il 2011 si sono limitati principalmente a osservare la non esecuzione delle loro sentenze e che non hanno adottato le necessarie misure per assicurare il diritto del padre a vedere la figlia. In particolare i giudici sottolineano che i «tribunali sono restati al di sotto di quello che ci si poteva ragionevolmente attendere da loro delegando la gestione degli incontri ai servizi sociali». Inoltre, viene messo in evidenza che «la procedura seguita dai tribunali ha di fatto determinato la rottura del legame tra padre e figlia. «Questi casi sono tantissimi ed è giunto il momento di farli emergere. – riprende il presidente dell’Associazione famiglie separate cristiane – Chi avesse segnalazioni o storie può rivolgersi alla nostra associazione, scrivendo a emanuele.024@gmail.com»
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